Nella mattinata di ieri, venerdì 3 settembre, si è svolto in videoconferenza il tavolo di confronto con il Ministero dell’Istruzione sulle strategie e le priorità di utilizzo delle risorse del PNRR.
Tale confronto preventivo era tra quelli previsti nel Patto per la scuola, sottoscritto a palazzo Chigi il 20 maggio 2021 dal Ministro Patrizio Bianchi, su delega del Presidente del Consiglio, e i Segretari generali Maurizio Landini, Luigi Sbarra e Pierpaolo Bombardieri per CGIL CISL e UIL.
Per l’Amministrazione erano presenti lo stesso Ministro Patrizio Bianchi, il Dr Luigi Fiorentino – Capo di Gabinetto, il Dr Stefano Versari – Capo dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione.
In apertura il Ministro Bianchi ha avviato i lavori ricordando che la discussione sul PNRR e sull’utilizzo delle risorse ad esso correlate va affrontata all’interno di un quadro generale di riforma della scuola. Il Ministro ha quindi passato la parola al Dr Fiorentino per illustrare la governance, le riforme e gli investimenti collegati al piano.
Il Dr Fiorentino ha innanzitutto ribadito che il PNRR è un progetto unitario che, nella sua unitarietà, fa capo al Governo il quale, nei confronti dell’UE, ha la responsabilità sia della realizzazione dei progetti, sia della verifica dell’efficacia e del raggiungimento degli obiettivi prefissati.
Il Dr Fiorentino ha poi illustrato, per titoli, le riforme da definire entro dicembre 2021: Riforma degli istituti tecnici e professionali, Riforma del sistema ITS, Riforma dell’orientamento, Riforma del reclutamento del personale docente, Scuola di Alta Formazione e formazione continua, Riforma dell’organizzazione del sistema scolastico.
Infine, il Dr Fiorentino ha poi ricordato brevemente i principali interventi previsti e gli investimenti ad essi associati: il piano per gli asili nido e le scuole dell’infanzia (3,7 mld); il piano per l’estensione del tempo pieno e delle mense (960 mln); il piano di potenziamento delle infrastrutture per lo sport a scuola (300 mln); l’intervento straordinario per la riduzione dei divari territoriali (1,5 mld); lo sviluppo e la riforma degli ITS (1,5 mld); la didattica digitale integrata e il piano di formazione sulla transizione digitale del personale scolastico (800 mln); il piano di sviluppo di nuove competenze e nuovi linguaggi, a partire dalle materie STEM (1,1 mld); il piano Scuole 4.0 per costruire scuole innovative, nuove aule didattiche e laboratori (3 mld); il piano di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica esistente (3,9 mld); il piano di sostituzione di edifici scolastici ormai inadeguati e riqualificazione energetica (800 mln).
La CGIL, insieme alla FLC, nei loro interventi hanno chiesto che questo primo incontro istruttorio si concluda con l’individuazione di un metodo di lavoro e di un cronoprogramma che definisca tempistiche e priorità da affrontare, ricordando come la stessa Legge 108 del luglio 2021 (che disegna la governance del PNRR) prevede il confronto preventivo con le organizzazioni sindacali su tutti gli interventi del piano che hanno ricadute sul lavoro. Ovviamente, anche il nostro obiettivo è quello di mantenere un disegno unitario che faccia riferimento ad una visione strategica sul futuro della scuola e dell’istruzione, che abbiamo condiviso con il Patto per la Scuola del maggio 2021.
Abbiamo poi sottolineato la necessità di fare attenzione, per quanto riguarda appunto proprio i progetti che hanno ricadute sul rapporto di lavoro, a non sconfinare in tematiche di titolarità del tavolo di trattativa sul rinnovo del Ccnl “Istruzione e ricerca” che dovrà partire in sede Aran e che vedrà un primo momento di confronto preliminare con il Ministero in merito all’Atto di indirizzo di parte datoriale, mercoledì 8 settembre (in ottemperanza a quanto previsto sempre nel Patto per la Scuola del 20 maggio).
Per quanto riguarda gli investimenti, oltre alla tempistica, abbiamo chiesto di discutere delle loro ricadute sulla Legge di Bilancio e della necessità di prevedere, fin dalla Legge di Bilancio 2022, l’allocazione di risorse che diano garanzia di continuità agli interventi del piano che lo necessitino (dall’ampliamento del tempo pieno e dell’organico, fino al reclutamento e alla digitalizzazione). Sempre sugli investimenti abbiamo inoltre chiesto le modalità con cui si intende spendere e allocare tali risorse; in particolare, abbiamo espresso preoccupazione in riferimento alla messa a bando di parte degli interventi laddove si rischierebbe di penalizzare proprio le amministrazioni con una più debole capacità amministrativa e progettuale, che spesso coincidono con le aree del paese che maggiormente necessitano di tali interventi (e quindi contraddicendo anche uno degli obiettivi strategici del piano, cioè quello della riduzione dei divari territoriali).
Infine, trattandosi di un progetto complessivo che dovrà comportare profonde trasformazioni nel nostro sistema di istruzione ed educazione, abbiamo evidenziato la necessità di costruire un percorso di condivisione democratico e partecipativo, che riesca a coniugarsi con la necessaria operatività e che vada al di là del confronto con le parti sociali, coinvolgendo tutti i soggetti interessati.
In chiusura il Ministro Bianchi ha risposto ad alcune delle nostre sollecitazioni. In particolare, per quanto riguarda le nostre preoccupazioni rispetto alla modalità di allocazione delle risorse e al sistema dei bandi, ci ha comunicato che la Ministra per il Sud e la Coesione territoriale Mara Carfagna, sta predisponendo un intervento finalizzato al rafforzamento amministrativo e di capacità progettuale dei Comuni del Mezzogiorno e, in particolare, dei piccoli Comuni. Tale intervento normativo ha appunto l’obiettivo di fornire a queste amministrazioni gli strumenti necessari, dando risposta ad una preoccupazione condivisa dal Governo stesso.
Per quanto riguarda le materie di carattere contrattuale, il Ministro – recependo la nostra richiesta – ha assicurato che la sede di discussione sarà appunto il tavolo di trattativa per il rinnovo del Ccnl che si avvierà in sede Aran, ricordando altresì che, benché sia già stato calendarizzato l’8 settembre il confronto preventivo con le organizzazioni sindacali previsto dal Patto per la scuola, l’Atto di indirizzo resta ovviamente un atto di parte datoriale.
Infine, per quanto riguarda il metodo, il Ministro si è detto disponibile all’istituzione di tavoli tecnici specifici su singole questioni, prestando però attenzione a non perdere l’unitarietà del disegno complessivo. Inoltre, ha evidenziato anche la necessità di far convivere la massima condivisione possibile con le tempistiche fissate e quindi la rapidità.
Il Ministro Bianchi ha da ultimo concluso annunciando che, proprio per costruire un percorso democratico e partecipato, ha l’intenzione di convocare la Conferenza nazionale della scuola entro la fine dell’anno.